sabato 3 aprile 2010

LA FILOSOFIA DEL GATTO VIVACE



La Bmw metallizzata accostò a lato del cortile tra schizzi di ghiaia e di galline.
-Bongiorno signò -salutò allegramente la contadina, chinandosi dal lato del guidatore.-Volete l’insalata?
-No grazie Maria- rispose la lady, abbassando il finestrino. –Vorrei far prendere un gattino al mio Ruben.
-Ah, quest’anno la gatta n’ha fatti nove! Vai, vai piccolè, ce n’hai da sceglie! Stanno tutti nel fienile!
A quelle parole dal lato passeggero scese un ragazzino magro come uno scheletro con addosso una divisa da calcio giallo canarino tutta infangata.

-Sai Maria- spiegò la signora- è un regalo che gli avevo promesso da tempo ed oggi se l’è proprio meritato. Finalmente Ruben ha segnato un gol, io e suo padre quasi non ci speravamo più. Sono anni che lo facciamo giocare nella squadra del quartiere e lui a rifiutarsi, a piagnucolare che non gli va, che non gli piace. Tutta pigrizia dico io. Non ha voglia di impegnarsi. Ma il mondo non è di chi si tira indietro, il mondo è degli audaci, di chi si mette in gioco e di chi fa vedere agli altri di cosa è capace. Ecco perché ce lo abbiamo tenuto per forza. Perché era una lezione di vita. Solo chi sta al centro della mischia può riuscire, non trovi?
-E certo, signò- concordò la contadina. –E’ come per i gatti. La gente piglia sempre quelli più vivaci, quelli che se fanno vedè , e a quell’altri tocca affogarli, povere bestie.

Il ragazzino intanto si avvicinò alla cassetta appoggiata al lato del fienile, quella in cui diversi gattini giocavano ad azzuffarsi. Quando lo videro quattro micini corsero a strusciarsi intorno alla sua caviglia con fusa festose, due si buttarono pancia all’aria in cerca di grattini e tutti, più o meno all’unisono, si lanciarono in un miagolato più simile al cigolio di una vecchia porta che ad un richiamo animale. Solo uno di loro sonnecchiava nella paglia. Per un istante il pelandrone sollevò il musetto a controllare il motivo di tanto trambusto ma subito si rimise a dormire, annoiato da tutto quel frastuono. Ruben lo scelse senza esitazioni.

3 commenti:

anneheche ha detto...

Ma io lo avevo commentato questo post!
Protesto :-)

Barbara Cerquetti ha detto...

Ehm....diciamo che è un post di raccordo, per donare fluidità e continuità al cambio di indirizzo telematico...
traduzione= non ho fatto in tempo a postare quello nuovo ahahahahah!

IO (Mario Barbiero) ha detto...

Se quel ragazzino saprà mantenere la sua strada sarà sempre in armonia con la vita, un po' meno i suoi genitori ma è solo un loro problema.
Bravo Ruben!

poi diciamola tutta, ci sono già la mamma e il papà che cercano di farlo sentire a disagio perchè non si comporta in una certa maniera ... anche il gatto no.